Export della Birra Italiana in crescita
L’industria della birra italiana sta vivendo una fase di notevole espansione sul mercato internazionale, con un aumento significativo delle esportazioni verso Irlanda, Gran Bretagna e Stati Uniti nel corso del 2023. Secondo un’analisi condotta da Coldiretti su dati Istat, le importazioni di birra italiana in questi tre Paesi anglosassoni sono aumentate del 16%, raggiungendo un valore complessivo di 280 milioni di euro. Questo dato evidenzia l’apprezzamento sempre crescente per la qualità e l’eccellenza della birra made in Italy all’estero.
Destinazioni dell'export di birra italiana
In particolare, il mercato irlandese, britannico e statunitense rappresenta quasi la metà del valore totale delle vendite di birra italiana all’estero, con un’importante presenza anche in altri paesi anglosassoni grazie alla numerosa comunità irlandese. La crescita delle esportazioni riflette il successo della filiera di produzione della birra artigianale italiana, che conta su oltre 1.000 birrifici distribuiti su tutto il territorio nazionale.
La birra artigianale italiana, con il suo marchio di qualità e autenticità, è diventata un fiore all’occhiello dell’industria brassicola nazionale. Il settore, rappresentato da microbirrifici e brew pub sparsi in tutta Italia, ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, triplicando praticamente il numero di birrifici artigianali nell’ultimo decennio.
Chi traina il comparto birra italiana?
La Lombardia, il Veneto, il Piemonte e la Toscana sono le regioni con la più alta concentrazione di birrifici artigianali, ma la presenza è diffusa in tutto il paese, con un numero significativo di birrifici anche nel Mezzogiorno. Questa crescita non riguarda solo la produzione di birra, ma anche l’indotto che coinvolge circa 93.000 addetti, confermando il ruolo trainante del settore nell’economia nazionale.
Quali sfide in previsione?
Tuttavia, nonostante i successi, il settore della birra artigianale italiana si trova di fronte a diverse sfide. Una delle principali è rappresentata dalla dipendenza dalle materie prime importate, in particolare dal luppolo, di cui solo il 5% è prodotto in Italia. Inoltre, la tassazione e il quadro normativo attuale rappresentano ostacoli per la crescita del settore, richiedendo interventi mirati per garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale della filiera.
Mentre l’export della birra italiana continua a crescere e a conquistare nuovi mercati, è necessario affrontare le sfide e implementare strategie che favoriscano la crescita sostenibile del settore, garantendo la qualità e l’autenticità dei prodotti Made in Italy.